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Valor medio di una variabile casuale
Per introdurre il concetto di valor medio di una variabile casuale conviene partire dal valor medio di un insieme finito di dati numerici (media aritmetica). Lanciamo ad esempio 100 volte un dado e calcoliamo il valor medio dei valori. Ecco il codice di Derive
La sommatoria che compare alla riga #6 significa semplicemente: somma tutti i valori x con x che varia nel vettore v. Possiamo però calcolare il valor medio anche in un altro modo: moltiplicheremo ogni valore i, i=1, 2, ..., 6, per la sua frequenza f(i), sommeremo tali prodotti e divideremo il risultato per n. Ecco il codice
Il secondo modo di calcolo ci fa capire che il valor medio è dato dalla somma dei valori possibili, ciascuno moltiplicato per la sua frequenza relativa (che può essere anche zero); si ha infatti
Ora ragioniamo sulla variabile casuale
Tenendo conto dell'interpretazione frequentistica della probabilità siamo spinti a definire il valor medio della variabile casuale X, che indicheremo con E(X), così
dove p(i) indica la probabilità del valore i; quindi
Come vedi il valor medio teorico si discosta di poco da quello empirico della nostra simulazione. Puoi facilmente verificare che all'aumentare del valore di n (riga #2), il valor medio dei dati tende ad avvicinarsi al valor medio della variabile casuale X (perché le frequenze relative tendono alle probabilità).
(come vedi la probabilità tende rapidamente a zero al crescere di i). Ne segue che il valor medio di X è
Calcoliamo la somma della serie con Derive
In conclusione: dobbiamo lanciare mediamente 3 volte una moneta affinché si presentino entrambe le facce.
Ed ecco come lo digiterai (facendo attenzione a virgole e parentesi)
Le variabili sequenza, esiti, indicatore ed i sono dichiarate nell'intestazione del comando seq() in modo che Derive le consideri variabili locali ma non sono argomenti che dovremo passare al nostro comando quando lo utilizzeremo (si tratta infatti di variabili che vengono definite all'interno del programma). La variabile sequenza è all'inizio un vettore vuoto al quale via via aggiungeremo gli esiti casuali "T" (esiti SUB 1) oppure "C" (esiti SUB 2). Alla variabile i viene infatti assegnato un valore casuale uguale a 1 o 2. La variabile indicatore è posta all'inizio uguale al vettore [0, 0] e ad ogni "lancio" viene aggiornata ponendo la prima componente uguale a 1 se i=1 e la seconda componente uguale a 1 se i=2. Si esce dal ciclo (loop) non appena l'indicatore sia [1, 1]. Proviamo il nostro comando
Abbiamo ottenuto i vettori delle righe #3-#8 semplificando più volte il comando seq() alla riga #2. Nota che alla riga #4 abbiamo ottenuto una sequenza che avremmo giudicato "rara": 7 croci prima di ottenere testa. Proviamo a vedere se, simulando 1000 sequenze, ne otteniamo di lunghezza maggiore o uguale a 10
Bene, torniamo al nostro scopo. Alla riga #9 abbiamo generato un vettore di 1000 sequenze. Calcoliamo il valor medio della loro lunghezza
Come vedi il valor medio empirico è molto vicino a 3 cioè al valor medio della variabile casuale X.
![]() Michele Impedovo - Un problema di dadi (Un problema di dadi.pdf) |
Ultimo aggiornamento agosto 2007 Versione di Derive utilizzata 6.10 p.lazzarini@tin.it |